Tuesday, 6 February 2018

Il te con il latte.


La dolcezza che ha la forma triangolare.
Non percepisco gli spigoli, quindi ritengo sia una triangolarità un pò unica.

Sento il dolce perchè oggi la scelta di se stessi mi si è stata presentata su un piattino tondo tondo.
Sento il dolce nell'amarezza di un pomeriggio dove la testa pesa troppo; al posto che farla cadere, 
te con il latte come paracadute.
Sento la dolcezza nell'isolamento sano, quello sotto le luci soffuse della caffetteria, quelle che ti proteggono in una vastità di pericoli.
Sento la dolcezza nella lontananza dei volti amici, che i chilometri come eco ti ricordano i valori per i quali ancora ti alzi ogni mattina.
Sento la dolcezza, nel sapore del te con il latte, ancora una volta che è esattamente come me lo faceva mia nonna, ed eppure così diverso.
Lei ci metteva il suo, ed eppure non ho mai capito cosa lo rendesse così dannatamente unico, quasi da darmi sui nervi, quell'unicità.
Mi ritrovo in una caffetteria nella periferia di Taipei a rintanarmi in quella familiare unicità.

Sento la dolcezza nell'esigenza del dovermi raccontare, nascondendomi dietro forme, colori e parole, maschere contro l'invecchiamento.
Sento la dolcezza, anche quando è amara, anche quando è scomoda, anche quando vien voglia di aggiungere più sale, o allungare con l'acqua.
Sento la dolcezza, perchè è quella che mi salva, perchè è quella che spezza il cuore, e poi rigenera con cellule nuove.


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