La solitudine non è mai stata così tanto dal volto amico.
Silenzio, spazio, luce.
Tutto prende una forma fisica differente quando ti accorgi di essere solo.
Non in casa, non nella stanza, non nel mondo.
La solitudine si è manifestata più volte di quante ne potrei contare.
A volte però, la si invita a cena, ci si ubriaca insieme e, quasi quasi, rende una persona migliore.
Si pensa molto spesso che la solitudine sia uno strumento di sottrazione.
Invece credo che porti ad accogliere molto di più di quanto si pensi.
C'è molto più spazio.
Quando si è soli, il profumo delle patate al forno entra meglio nelle narici.
Quando si è soli, alla mattina appena svegli si pensa "come stai?", riferendosi alla prima persona singolare.
Quando si è soli, il tempo si dilata e restringe in base a quanto il proprio cuore può reggere, ed ha voglia di reggere.
Quando si è soli, il silenzio non fa più rumore, ed i pensieri si ascoltano meglio.
Quando si è soli, le lenti di ingrandimento si spannano.
Quando si è soli, non c'è più fretta, si va avanti semplicemente senza sosta.
Quando si è soli, saprai già se avrai freddo, e se ti servirà la giacca;
Conoscerai già la sensazione della fame, e mangerai quando il tuo corpo te lo farà capire.
Comprenderai la differenza tra la tristezza e la noia.
Rallegrerai delle decisioni prese di pancia e delle lezioni che esse portano con sè.
Sarai fiera del pesto fatto in casa e del tuo primo lavoro che fai anche con piacere.
Toccherai quel tuo corpicino amico, e sentirai che la sensazione delle tue mani erano il pezzo di puzzle mancante.
E quindi, ci si accorge che la solitudine non ci ha mai tolto niente.
Ci ha solamente regalato di noi stessi.
"Io": l'unica persona che tradirà infinite volte, e che sarà l'unica sotto la pioggia ad offrirti l'ombrello.
Finalmente, in pace con quella solitudine lì e quindi ancora più pronti per il prossimo campanello che suonerà.
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