Incorniciato dall’amaro non-compimento delle cose.
Dalla frustrazione dell’incastro non allineato.
Ma io, di allineato, ci vedo moltissimo.
In ogni gesto inculsuto cerco il tuo sguardo, la tua complicità, il tuo riparo.
In ogni attimo che sembra scentrato e avverso, io ci vedo lotta felice, per ciò che sento di più forte.
Siamo noi, i Pianeti allineati in un mondo stortissimo;
Ecco, ora ci trovo giustizia.
Perchè noi non siamo forzatura, non siamo artefatti, non siamo finzione o compiacimento.
Noi siamo Reali, e Giusti.
Più giusti del gelato ad Agosto, più dell’anguria sul divano, più della sigaretta sulle scale, più dei baci del buongiorno, più dei parcheggi in curva o del Mojito giapponese.
C’è così tanto Giusto, che quasi mi convince che oggi sul mostro vinco io.
Il Mostro del “Eh ma lui ora non c’è”, “ non vedrà questo”, “non può assaggiare, odorare, toccare questa cosa”.
Mi accorgo allora che addomesticare il Mostro signica proprio mandare giù quell’amaro che mi porta sconforto, e credere che gli eventi abbiano logica e ragione d’essere.
Non sei qui, le chiamate non sono Come vorremmo, i nostril corpi non sono Dove vorremmo; eppure la Corda tiene.
La Corda tiene.
La Corda, tiene.
Il cuore in poppa.
E quindi?
E quindi è questione di fiducia degli eventi.
Di ciò che non avviene ora, proprio perchè avverrà dopo; e chissà, ancora meglio.
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